Il corso di studi, patrocinato fra gli altri proprio dalla FIGC, intende orientare lo studente ad una conoscenza professionale del settore specifico, attraverso la conoscenza del settore tecnico, biomedico, psicopedagogico, giuridico, economico ed organizzativo-gestionale. Il Corso di Studi risponde dunque ad una necessità di fondare (e dopo la disfatta contro la Svezia possiamo parlare di rifondare) i presupposti culturali e metodologici nella formazione professionale di operatori specializzati, dei dirigenti e dei manager che opereranno a tutti i livelli nel mercato sportivo di riferimento.
Il calcio, con le migliaia di operatori di settore e con il suo indotto diretto ed indiretto, rappresenta un ambiente lavorativo con una sua precisa autonomia che richiede, ancora attualmente, professionalità nuove e ben definite capaci di interpretare il cambiamento in atto: da settore di leisure puro a “business-entertainment”. L’occasione data dalla mancata partecipazione ai Mondiali di Russia 2018 può essere sfruttata trasformando il sistema calcio italiano dall'interno, con dirigenti formati a tutto tondo per far avvenire quell'evoluzione da sempre richiesta ma mai totalmente avvenuta. L’evoluzione del sistema calcio dovrà essere sia dirigenziale, sia sul campo. Dopo la debacle di San Siro infatti, numerosi giocatori sono vicini al ritiro dai campi per sopraggiunti limiti d’età, fra i quali Buffon, Barzagli e De Rossi, vincitori del Mondiale del 2006, e con loro molti altri rischiano per via dell’età di non poter partecipare ai Mondiali del 2022 che si terranno in Qatar (fonte).
Nessun commento:
Posta un commento